Il social media marketing è tutt’altro che un’attività di improvvisazione.
Richiede una conoscenza tecnica degli strumenti digitali che utilizza per implementare la strategia di marketing aziendale e la comunicazione online.
È necessario conoscere i principi di base del marketing offline, online e della comunicazione in generale.
In altre parole, presuppone che si abbiano conoscenze e competenze approfondite, che, tra l’altro, è necessario mantenere aggiornate nel tempo.
Ecco perché rivolgersi a un professionista del social media marketing è la scelta migliore che si possa fare quando si decide di “abitare” il web come attività.
Perché rivolgersi a un professionista del social media marketing
A ciascuno il suo mestiere, no? Così si dice.
Eppure, andando a vedere le cose un po’ più da vicino, ci accorgiamo che, di frequente, professionisti e aziende credono che:
- il social media marketing sia semplice (che vuoi che sia caricare due cose sui Social);
- possano tranquillamente occuparsene da soli;
- possano utilizzare un qualsiasi dipendente che abbia un account sui Social o, peggio, un parente che “ci capisca di computer” (quelli che in gergo vengono chiamati “Cugini”)
- se proprio devono passare il testimone ad un professionista, è bene che sia per un budget spesso insufficiente quando non nullo.
Ecco, a grandi linee queste sono alcune forme di considerazioni sul social media marketing e sul ruolo del professionista digitale, distorte da pregiudizi, poca conoscenza dell’ambito, esperienze pregresse negative (pochi o nessun risultato raggiunto come del resto prevedibile viste le premesse).
A questo punto, allora, vale la pena spiegare perché è necessario rivolgersi a un professionista, confutando le convinzioni fondate sulle idee distorte appena citate.
In primo luogo, nulla è semplice se svolto a livello professionale.
Ogni attività condotta a livello avanzato richiede:
- conoscenze e competenze specifiche;
- capacità di affrontare problemi e insidie;
- molto impegno, perché è qualcosa di molto più articolato di quanto appaia (hai in mente quello che si dice della parte emersa degli Iceberg?).
Benché, purtroppo, di social media marketer improvvisati ne sia pieno il web, prendere in gestione le attività di digital marketing e comunicazione online chiede al professionista di:
- conoscere i principi di base del marketing;
- possedere competenze di scrittura persuasiva per il web;
- conoscere come funzionano le piattaforme social;
- avere ottime capacità di analisi delle esigenze aziendali e del pubblico a cui si rivolge;
- essere in grado di interpretare i dati statistici.
E adesso, sii onesto od onesta: se gestisci una scuola di pasticceria, nella tua formazione professionale c’è tutto questo, in riferimento al contesto digitale?
Niente paura, la risposta la conosciamo ed è: “No.”
A ognuno dei punti sopra elencati corrispondono determinate attività che, prese globalmente, fanno il mestiere del social media marketer.
Ed è per questo che l’attività da svolgere è molto articolata, di certo richiede tempo e tanto impegno e non può essere svolta da chi non possiede le skill richieste.
Volendo ribaltare la situazione, un qualsiasi impiegato non si definirebbe mastro pasticcere solo perché, di tanto in tanto, si cimenta nella realizzazione di una chiffon cake e, allo stesso modo il mastro pasticcere non si metterebbe mai a costruirsi gli strumenti necessari al suo lavoro.
Il ragionamento fila, non trovi?
E se questo non basta a convincerti, pensa ad altre situazioni:
- la gestione delle campagne di advertising, che se “home made” si traduce in uno spreco di budget causato da targetizzazioni sbagliate, su contenuti poco accattivanti;
- la gestione delle crisi social, che richiede l’arte della persuasione e della diplomazia, cioè di trovare le parole giuste per sedare le baruffe digitali;
- le azioni di social media customer care, che richiede attenzione al dettaglio, velocità nella ricerca delle soluzioni e pazienza.
Anche queste attività rientrano nei compiti del social media marketer e tutte presuppongono che si possegga una conoscenza approfondita degli strumenti utilizzati, ma anche di sapere in che modo interagire con il pubblico.
Alla fine della fiera, cosa puoi dedurre da tutto ciò?
Rivolgersi a un professionista del social media marketing significa chiedere un servizio specifico e complesso, che non può essere ridotto alla pubblicazione di qualche post sulla pagina Facebook (magari senza un piano, senza curare i testi e l’identità visiva, senza tenere conto delle reali esigenze dell’audience).
Quanto costa un professionista del Social Media Marketing
Come tutte le attività svolte con professionalità, grazie alla formazione (costante) e all’esperienza (via via sempre più solida), il lavoro di social media marketing ha un suo costo.
Una stima su quanto possa costare il servizio di un professionista non può assolutamente essere fatta. Di certo non riteniamo consigliabile affidarsi a chi lavora per qualche euro al mese o poco più (magari per arrotondare qualche altro stipendio relativo ad una attività completamente diversa).
Per un lavoro completo ed efficace le tariffe dipendono svariati fattori:
- la notorietà e l’esperienza del professionista (che determinano la stima del suo “costo orario”)
- la quantità di lavoro e i servizi che effettivamente vengono richiesti (che determinano la stima del quantitativo di tempo mensile da dedicare ad ogni singolo cliente).
Come accade in qualsiasi ambito di business, la popolarità e l’esperienza di chi lavora si pagano.
A questo siamo abituati tutti, come consumatori di prodotti di vario genere e da persone che hanno necessità di fruire di vari servizi.
Tuttavia, sulla tariffa mensile per il social media marketing incide parecchio anche il carico di lavoro.
Fermo il punto che la strategia si costruisce sulla base delle reali esigenze del cliente, non è detto che essa contempli rigidamente tutte le attività che, di norma, svolge il social media marketer.
Ad esempio, nella strategia potrebbe anche non essere preso in considerazione l’advertising o, invece, potrebbe necessitare di tool e servizi particolari o collaborazioni per attività specifiche.
Ricapitolando, bisogna tenere conto di:
- l’analisi dell’attività e del suo pubblico;
- i canali social da gestire;
- l’analisi delle statistiche e i report;
- la mole di creatività da mandare online;
- il servizio di gestione della community a tutto tondo (risposta ai commenti e ai messaggi privati);
- l’avvio delle campagne pubblicitarie;
- eventuale attività di pubbliche relazioni
È chiaro che più sono i canali da gestire e più la strategia è di ampio respiro, maggiore è l’impegno del professionista e, di conseguenza, più elevata sarà la sua richiesta economica.
È importante ribadire, dunque, che la qualità e la quantità del lavoro hanno un costo, ma che la strategia si deve sempre adattare alle esigenze di marketing e alle risorse di cui l’azienda dispone.
Una cosa è certa: il fai-da-te non funziona, sempre che tu non abbia l’intenzione di intraprendere un percorso di formazione mirato.
Ma in questo caso, però, avresti cambiato mestiere. O no?
Grazie mille di avermi seguito fino alla fine di questo articolo
Ora tocca a te.
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Ti aspetto.
Alla prossima – Luciano Cioffi
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